7 lug 2011

Redditometro, difesa difficile

Per la suprema corte servono prove rigorose e circostanziate per ribaltare le presunzioni costituite dal possesso di beni e servizi indicatori di capacità contributiva. A nulla serve lamentare condizioni di indigenza, di comunione legale dei beni o situazioni simili.

L'obiettivo dell'accertamento sintetico è proprio quello di far emergere redditi nascosti al fisco sulla base delle spese sostenute per l'acquisto ed il mantenimento di beni e servizi rilevanti.

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Operazioni Iva sopra i 3mila euro.

Enti pubblici esclusi dai contribuenti chiamati a comunicare al Fisco le operazioni Iva di importo pari o superiore ai tre mila euro. L’Agenzia delle Entrate con un provvedimento del direttore torna sull’obbligo istituito dall’ultima manovra economica (dl 78/2010), specificando che le amministrazioni pubbliche non rientrano tra i destinatari di questa disposizione.

Lo Stato, le Regioni, le Province, i Comuni e gli altri organismi di diritto pubblico non devono inviare alle Entrate i dati sulle operazioni rilevanti ai fini Iva né svolgere qualsiasi altro adempimento connesso. Un’esclusione giustificata dalle peculiari modalità di tenuta della contabilità da parte delle amministrazioni pubbliche, che potrebbero rendere particolarmente difficile l’individuazione delle operazioni da segnalare.

 Il provvedimento mette a disposizione, anche, nuove specifiche tecniche al posto di quelle pubblicate con il provvedimento del 22 dicembre scorso.  L’obiettivo è semplificare ulteriormente gli obblighi di comunicazione per i contribuenti, migliorando la qualità delle informazioni trasmesse.             
   
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Agevolazioni fiscali per le reti d’impresa

Si attesta a oltre il 75 per cento la quota di risparmio di imposta per le imprese che hanno fatto “rete”. Più precisamente, in relazione al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2010, alle imprese appartenenti a una delle reti d’impresa, riconosciute dall’articolo 42 del dl 78 del 2010, il beneficio fiscale spetta in misura non superiore al 75,3733 per cento del risparmio di imposta richiesto con il modello reti.
 

L’Agenzia delle Entrate con un provvedimento del direttore dell’Agenzia del 13 giugno 2011 comunica a quanto ammonta in percentuale, l’agevolazione fiscale, concessa alle imprese aderenti a un contratto di rete, che permette di sospendere dal reddito d’impresa una quota degli utili per un ammontare massimo di 1 milione di euro.

 Uno sconto calcolato facendo il rapporto tra il totale delle risorse stanziate pari a 20 milioni di euro, per il 2011, e l’importo del risparmio d’imposta complessivamente richiesto al Fisco con il modello RETI, che al 23 maggio 2011, ha superato quota 26 milioni di euro

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